Adolescente contraria al vaccino perché condizionata dalla madre no vax, il giudice la obbliga a vaccinarsi

Il caso
Il ricorrente, padre di una minore di 14 anni, chiedeva di sospendere la responsabilità genitoriale della ex moglie, contraria alla vaccinazione anti COVID-19 per la figlia, e di autorizzare a far vaccinare la minore anche senza il consenso materno: la madre dell’adolescente infatti, pur non essendo contraria al vaccino, riteneva corretto rispettare la volontà della figlia, che aveva espresso timori e perplessità sulla vaccinazione.
Il Collegio, dopo aver ascoltato la minore che si dichiarava contraria al vaccino, ha ritenuto di non conformarsi alla sua manifestazione di volontà. Il giudice, infatti, pur dovendo tenere conto del parere del minore ai sensi dell’art. 12 della Convenzione delle Nazioni Unite, non deve necessariamente provvedere in conformità. A tal proposito, i Giudici ribadiscono che l’ascolto costituisce una modalità di riconoscimento del diritto fondamentale del minore ad essere informato ed esprimere la propria opinione e le proprie opzioni nei procedimenti che lo riguardano, costituendo tale peculiare forma di partecipazione del minore alle decisioni che lo investono uno degli strumenti di maggiore incisività al fine del conseguimento dell’interesse del medesimo; tale rilievo, tuttavia, non determina l’obbligo del giudice di conformarsi alle indicazioni del minore in ordine al modo di condurre la propria esistenza, potendo la valutazione complessiva del suo superiore interesse condurre a discostarsi da esse.
A ciò si aggiunge il fatto che il pensiero della minore rispecchiava un chiaro e preciso orientamento della madre, la quale, pur avendo riferito di non essere contraria al vaccino, ha scelto di non vaccinarsi, malgrado le evidenze scientifiche a livello nazionale ed internazionale abbiano accertato la assoluta efficacia e la sicurezza della vaccinazione. Sul punto, i Giudici hanno richiamato il parere della Commissione di Bioetica, secondo cui «la vaccinazione sugli adolescenti può salvaguardare la loro salute e contribuire a contenere l’espansione del virus nell’ottica della salute pubblica»: la volontà del minore, se favorevole alla vaccinazione, deve pertanto essere rispettata «in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica», mentre, nel caso in cui fosse di segno contrario, «il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica».
Il Collegio, pertanto, ha ritenuto che il padre sia il genitore che ha dimostrato una maggior capacità di tutela della salute della figlia, pur essendo a conoscenza del suo orientamento, e che pertanto debba essere autorizzato ad assumere, in autonomia e in assenza del consenso materno, ogni decisione relativa alla somministrazione della vaccinazione anti COVID-19 per la figlia, preoccupandosi di informarla della opportunità di procedere alla vaccinazione per tutelare la sua salute, senza subordinare la vaccinazione al consenso della stessa.


Adolescent opposed to the vaccine because conditioned by the mother no vax, the judge forces her to get vaccinated

The case
The plaintiff, father of a 14 years old child, asked to suspend the parental responsibility of his ex-wife, who was against the vaccination against COVID-19 for his daughter, and to authorize her to be vaccinated even without her mother’s consent: the teenager’s mother in fact, although not opposed to the vaccine, considered it correct to respect the wishes of her daughter, who had expressed fears and concerns about the vaccination.
The College, after listening to the child who said she was against the vaccine, has decided not to comply with his manifestation of will. The judge, in fact, while having to take into account the opinion of the child under Article 12 of the UN Convention, does not necessarily have to do so. The judges reiterate that listening is a way of recognising the fundamental right of the child to be informed and to express his or her views and options in proceedings concerning him or her, and that this special form of participation of the child in decisions concerning him or her is one of the most incisive means of achieving the best interests of the child.
In addition, the thought of the child reflected a clear and precise orientation of the mother, who, despite having reported that she was not against the vaccine, chose not to vaccinate, despite the scientific evidence at national and international level have established the absolute effectiveness and safety of vaccination. On this point, the judges referred to the opinion of the Bioethics Commission, according to which “the vaccination of adolescents can safeguard their health and help to contain the spread of the virus in view of public health: the will of the minor, if favourable to vaccination, must therefore be respected “as it coincides with the best interests of his psycho-physical health and public health”, while, if it is contrary, “the Committee considers it important and desirable that the adolescent is informed that vaccination is in the interests of his health, the health of those close to him and public health”.
The Board, therefore, held that the father is the parent who has demonstrated a greater capacity to protect his daughter’s health, even though he is aware of her orientation, and that therefore he must be authorised to take, independently and in the absence of maternal consent, any decision relating to the administration of the COVID-19 vaccination for his daughter, taking care to inform her of the advisability of proceeding with the vaccination to protect her health, without making vaccination conditional on her consent.